Dobbiamo per forza urlare, per farci ascoltare dai nostri bambini ?  

 

Quando siamo stressati, perché  i nostri figli si rifiutano di riordinare i giochi, o di finire i compiti, presi dall’ esasperazione, arriviamo a volte ad urlare, pur di imporre la nostra autorità, sperando di ottenere finalmente ubbidienza…in realtà non facciamo altro che peggiorare la situazione.

Questo perché i bambini, più che sentire  l’urlo in sé, guardano molto di più il nostro tono di voce, il nostro sguardo e le espressioni facciali, che assumiamo; sono questi i fattori infatti che forniscono loro le indicazioni per capire come  comportarsi in ogni situazione.

Quando i nostri bambini non ci prestano attenzione, può capitare di perdere la pazienza e all’improvviso il nostro aspetto cambia, le nostre sopracciglia si fanno aggrottate, i tratti del viso contratti e iniziamo a gridare; ecco, in quel momento trasferiamo ai piccoli, senza volerlo, un messaggio del tutto negativo di angoscia e paura; essi, guardandoci ,capiscono che abbiamo totalmente perso il controllo e la sensazione netta, che percepiscono,  è che noi siamo devastati da ciò che hanno fatto e che il loro errore è ormai irreparabile .

 Mentre urliamo contro i nostri figli, manifestiamo loro tutta la nostra rabbia e delusione per il loro atteggiamento,  senza filtri e questa brusca aggressione  verbale  produce in loro una conseguente ovvia chiusura: i piccoli si convincono  che   con noi non si possa ragionare, o venire a patti, per trovare un rimedio ai loro errori  e, a quel punto, per loro diviene necessario solamente difendersi  dai genitori.

Se si vuole evitare di intimorire inutilmente i nostri bambini ed  essere davvero ascoltati e amati dai figli, bisogna puntare tutto sulla comunicazione, anche nei momenti di maggiore tensione.

 Per i bambini infatti  è molto più facile afferrare un concetto, se viene loro esposto in modo pacato e  spiegato passo passo; devono avere la possibilità di seguire la logica, che sottende alle regole che impartiamo loro.

Questo perché i nostri piccoli non hanno ancora un proprio giudizio critico e si affidano al nostro,  per decodificare la realtà; infatti è proprio  attraverso il nostro esempio e i nostri insegnamenti, che comprendono la realtà circostante e quale sia la differenza tra il bene e il male. 

 Bisogna quindi armarsi di tanta pazienza e una buona dose di affettività, perché non ci si può aspettare che i figli, sin da subito, comprendano come agire correttamente in ogni situazione.

Anche nei momenti più  difficili, va mantenuto un tono di voce calmo, un viso dai tratti distesi, una mimica facciale, che infonda serenità ai piccoli, per far sì che percepiscano la nostra sicurezza e determinazione.

A quel punto il messaggio, che arriverà loro, sarà: mamma e papà sono tranquilli, perché sanno bene  cosa si deve fare; i bambini dunque, per primi, inizieranno a ripensare e rivedere il loro sbagliato atteggiamento e a correggerlo.

Per farsi ascoltare dai propri figli, però, non basterà saper comunicare con loro; bisognerà tenere a mente altri accorgimenti, come ricordarsi di elaborare poche regole chiare e precise, per non confondere la mente dei nostri bimbi con troppe nozioni da imparare tutte in una volta.

Inoltre ogni regola imposta ai nostri piccoli poi dovrebbe contenere in sé la spiegazione del perché è meglio seguirla; ad esempio si mangia seduti perché il pasto si consuma tutti  insieme ad un tavolo e perché siamo una famiglia e per questo non ci si può alzare, infatti , è un momento di condivisione importante.

Dovremmo anche cercare di dare ai nostri figli regole adeguate alla loro età; non si può pensare che un bimbo di cinque anni trascorra un’ intera serata seduto in silenzio al tavolo del ristorante; bisogna chiedergli piuttosto qualcosa, che è in grado di eseguire; altrimenti si sentirà frustrato, quando vedrà che non riesce ad accontentarci.

L’ultima cosa che non dovremmo mai dimenticare è di essere concordi, come genitori, nell’ impostare le regole che daremo ai nostri figli; questo perché sentire due versioni diverse, o peggio contrastanti di una stessa regola, non solo genera confusione nei piccoli, ma anche fa perdere prestigio all’autorità genitoriale e i figli finiranno ben presto per approfittarsi della situazione, cercando di individuare il genitore più accondiscendente e fragile, che gli permetta di infrangere le regole e perderanno così la consapevolezza di cosa è giusto e sbagliato, avendo sempre più la possibilità di tiranneggiare sui genitori.

E  se dovesse scappare l’urlaccio perché proprio non siete riusciti a mantenere la calma?

 Ricordatevi sempre di guardare negli occhi vostro figlio e di sorridergli ed abbracciarlo, per dissipare ogni sua paura e fargli capire che, se anche vi ha fatto infuriare gli volete ancora tanto bene, perché, in fondo è questa la cosa più importante.

 

Ilaria Sacchetti per Officina Genitori